Perchè CR7 non segna più su calcio di punizione?
Aggiornamento: 16 dic 2020
È innegabile come una delle questioni più ridondanti nelle ultime stagioni del calcio giocato sia stata la scarsa vena realizzativa di Cristiano Ronaldo sui calci piazzati. Questo sentimento di inatteso spaesamento dinnanzi alle 43 punizioni calciate senza alcun gol in bianconero, prima del tanto agognato centro nel derby della Mole (4/07/2020), non può che essere giustificato da uno storico di gol segnati durante l’esecuzione di questo fondamentale, che lasciava presagire una fertilità realizzativa mai sopita. Tuttavia andando a leggere i dati più nel dettaglio si evince come un rendimento calante sui calci di punizione era già iniziato dal 2014/2015, quando mise a referto solo 2 gol con il Real Madrid. Infatti, per estrapolare un accurato trend realizzativo di CR7, non può essere valutato solo un piccolo arco temporale perché si incorrerebbe nel classico errore di regressione verso la media*. Analizzando allora lo storico realizzativo di CR7 su calcio di punizione si ottiene la seguente curva gaussiana:

La presenza marcata di due code a destra e a sinistra a bassa incidenza di gol, sottolinea come il gol su punizione non siano stati una costante della carriera del campione portoghese, ma che ci sia stato un periodo di ricognizione e perfezionamento della tecnica in cui ha metabolizzato il modo in cui tirare le punizioni e poi ha affinato la tecnica: 4 passi indietro, posizione statuaria, respiro profondo, corsa sugli avampiedi e calcio con gamba tesa che si arresta poco dopo il contatto con il pallone. Questa tecnica ha portato i suoi frutti nel pieno della sua carriera, specialmente negli anni madridisti, in cui ha siglato 44 dei 54 gol totali su punizione. Lo score di 54 reti risulta essere notevole in valori assoluti se rapportato agli altri specialisti che hanno superato la soglia dei 60 gol su punizione durante l' attività sportivo-agonistica: troviamo Juninho (77 gol), Pelè (70), Ronaldinho (66), Legrotaglie (66) e Beckham (65). Questa classifica, però andrebbe normalizzata rispetto al numero di anni di attività, per capire la frequenza media annuale di reti su calcio di punizione:
Juninho 7 gol/anno;
Messi 4.33 gol/anno;
Ronaldinho 3.66 gol/anno;
Pelè 3.5 gol/anno;
Beckham 3.09 gol/anno;
Ronaldo 3 gol/anno.
Da quanto si evince, comunque CR7 ha una frequenza media annuale di gol attesi su punizione pari a 3, che lo colloca comunque nella top 10 (non considerando i gol siglati con la nazionale, dove comunque timbra il cartellino con maggiore regolarità, come dimostra l’ultimo gol durante la Nation League contro la Svizzera).
Allora come si può giustificare la presenza della coda destra della gaussiana? Come fa ad essere arrivato a 0 gol per stagione? E’ nella sua fase calante?
Per rispondere a questa domanda, bisogna prendere in considerazione le 3 componenti che interagiscono al momento del calcio di punizione: CR7, pallone e avversari. Gli avversari si possono distinguere in due sottocategorie: portiere e barriera. Diamo un’occhiata alle tre componenti per cercare di rispondere in maniera adeguata e compiuta al quesito di partenza.
CR7
Sicuramente il modo di calciare le punizioni di Cristiano non è il più facile e gestibile, prediligendo al classico calcio di collo interno o interno piede a giro, la cosiddetta knuckleball, quella che viene chiamata in gergo “la foglia morta”. Questa metodologia di calcio richiede un enorme rilascio di potenza istantaneo al momento del contatto con il pallone, quindi una buona preparazione atletica, che sicuramente a Ronaldo non manca, ma anche una accuratezza maniacale negli appoggi. Infatti la rincorsa deve essere eseguita sugli avampiedi, per immagazzinare energia prima del rilascio al momento del calcio, la gamba portante, nel caso di CR7, la sinistra, deve essere ravvicinata al pallone e la gamba calciante deve oscillare come un pendolo in unica contrazione muscolare. Il piede, inoltre, deve toccare il pallone esattamente al centro, per evitare fenomeni di back spin o top spin. Questo perché, colpire il pallone nel suo cuore con l’interno piede (quasi a livello della fine dei lacci delle scarpe) e con movimento secco e perentorio della gamba, limita la rotazione del pallone, quindi le forze attritive in aria, rendendo il calcio imprevedibile e veloce. Basta però che una delle componenti sopra elencate venga meno per far sì che il calcio di punizione possa non sortire l’effetto desiderato. L’angolo di corsa non deve essere elevato rispetto alla perpendicolare palla-porta/linea di fondo campo (distanziamento laterale di circa 1-2 passi), così come la rincorsa non deve essere effettuata con molti passi (4-5 sono il numero giusto per immagazzinare la forza necessaria al calcio).
Ronaldo ha segnato alcuni dei gol più memorabili con questa tecnica, specialmente calciando dritto verso la sua direzione di corsa, in maniera tale che il pallone potesse essere colpito senza deviare e perdere così potenza.

Pallone
La traiettoria del tiro, ovviamente era favorita anche dalla composizione dei palloni che fino al 2015 è stato testata con minori cuciture e pannelli per rendere più sferico il corpo e ridurre le resistenze dell’aria. Queste tecniche di produzione, ovviamente hanno anche, inequivocabilmente, aiutato i calciatori nel conferire effetti imprevedibili al calcio. Infatti, rispetto ad una punizione calciata di interno piede, che ha una traiettoria ben definita, la knuckleball ha una traiettoria dipendente anche dalla distanza dalla porta: maggiore è la distanza, maggiori possono essere le micro-variazioni di traiettoria che possono ingannare il portiere fino all’ultimo secondo, anche in caso di tiro sul palo stesso del portiere.
Dal 2015, invece, la Nike è andata controtendenza cercando di ridare stabilità e precisione al pallone, che così subisce meno variazioni durante il suo moto aereo. Questa miglioria è stata apportata aumentando di nuovo il numero di pannelli (da 8 a 12 nuovamente) che sono uniti a 3 strati, dando così la possibilità all’aria di stabilizzare la traiettoria.
Questa modifica del pallone rispecchia anche il momento di decrescita dei gol su punizione di Ronaldo che dal 2015 non ha mai più superato la soglia di 5 gol annui.
Avversari: portiere e barriera
Ovviamente le traiettorie imprevedibili del pallone hanno reso, per anni, imponderabile l’atto del tuffo per afferrare il tiro di punizione. Sembra però che, con la nuova stabilizzazione delle traiettorie, i portieri siano meno incerti nel decifrare le traiettorie, perciò sempre più raramente si lasciano ingannare all’ultimo da un tiro specialmente dalla lunga distanza. Inoltre, lo studio analitico dei calci piazzati, grazie alla match analysis, ha notevolmente migliorato la possibilità di leggere le traiettorie, posizionare adeguatamente la barriera e predisporsi bene nell’area di porta in base alla posizione del calcio di punizione. La barriera, non solo viene posizionata meglio, ma viene usata come vero e proprio schermo (come l’episodio di Brozovic contro il Barcellona nel girone di Champions 2019 ha dimostrato in maniera lampante).
Tutti questi elementi rendono più difficile il gol da parte del tiratore, sia che si affidi ad un metodo standard, e quindi prevedibile, di calcio sia che ne proponga uno altamente demanding come la knuckleball.
Gli elementi fino ad ora analizzati portano a dire che difficilmente Ronaldo riuscirà a replicare i numeri che ha ottenuto nel fiore atletico della sua carriera, in cui il fattore fisico, mentale e dell’imprevedibilità (sia delle traiettorie balistiche del pallone, sia del suo modo innovativo di calciare) lasciavano poco scampo agli avversari. Tuttavia, non è da escludere, che se modifichi o diversifichi il modo di calciare in base alla situazione di gioco, stanchezza fisica e mentale e posizione del pallone, non possa ritornare a medie invidiabili di realizzazione. Infatti, quello che adesso condiziona anche la buona riuscita della punizione, è il fattore psicologico di un campione che non vuole mai sbagliare e, per un tiro complicato e che necessità di una precisione maniacale, sia in fase di preparazione che di esecuzione come la knuckleball, avere poca lucidità mentale sicuramente influenza negativamente l’outcome.

*RTM bias = errore di regressione verso la media. Quando si parla di eventi aleatori con incidenza casuale anche a livello temporale si può incorrere nell’errore di estrapolare un trend poco veritiero, scegliendo una finestra temporale non adeguata. Ad esempio se volessi studiare in proiezione, quanti gol Ronaldo farà su punizione basandomi solo sulle due stagioni passate, direi 0, se invece analizzassi tre stagioni in cui i gol sono linearmente crescenti potrei dire che la previsione di gol è lineare con le stagioni.