Breve guida al calcio londinese (2)
Wimbledon
Il club fu fondato nel 1889 nell’omonimo quartiere della zona sud ovest di Londra. Per molti anni è stato relegato nelle serie minori finché negli anni ’80, la cosiddetta ‘Crazy Gang’, squadra dalle eccezionali doti caratteriali e fisiche, non lo ha lanciato nel calcio che conta. Questi ultimi infatti oltre a conquistare un posto in Premier League sono riusciti nell’impresa di vincere l’FA Cup, sconfiggendo in finale il Liverpool campione d’Inghilterra. Il loro atteggiamento bizzarro, irriverente e mai domo si è guadagnato un importante spazio nella storia del calcio d'oltremanica, rappresentando un unicum nel suo genere. Alla fine degli anni '90 a seguito del rapporto Taylor, un’inchiesta sulla violenza del calcio britannico, il Wimbledon fu costretto ad abbandonare il suo stadio, Plough Lane, perché sprovvisto delle sedute in alcuni settori. Trasferitisi a Selhurst Park, storica casa dei rivali del Crystal Palace non riuscirono mai a trovare i fondi per ristrutturare il loro stadio. Nel 2001 la società decide di trasferirsi a Milton Keynes, città lontana 90 km da Londra che ha appena edificato uno stadio a norma. La tifoseria, che da sempre si è opposta al trasferimento, ha dovuto subire nel giro di pochi anni l’ennesima onta quando il club ha cambiato ufficialmente nome in Milton Keynes Dons. In risposta a questo sacrilegio i supporters hanno fondato nel 2002 una nuova squadra, l’AFC Wimbledon, che vuole riprendere l’antica estrazione popolare con sede a Wimbledon. Ad oggi sono loro a conservare l’eredità dello storico club, militando nella Football League One, terza serie inglese e finalmente dopo anni di peregrinazioni, nel 2020, sono tornati a casa, Plough Lane.

(La crazy gang mentre festeggia la vittoria dell'FA Cup)
Brentford
Fondato nel 1889 nell’omonimo quartiere di west London il Brentford ha attraversato il suo momento migliore nel periodo appena precedente alla seconda guerra mondiale, piazzandosi per 3 stagioni consecutive tra le prime 6 squadre inglesi. Dopo tanti anni difficili nei quali hanno anche rischiato di essere acquistati dal club rivale del QPR sta tornando a dire la propria ad alti livelli. Lo scorso anno hanno sfiorato la promozione in Premier perdendo la finale dei playoff contro il Fulham e in questa stagione hanno già centrato la semifinale della Carabao Cup arrendendosi solo al Tottenham. Sono in piena lotta per la promozione, e come testimonia il sistema informatico creato per scovare giocatori emergenti e la costruzione del nuovo stadio da 17 mila posti la società ci crede. Certo, i più nostalgici rimpiangono lo storico Griffin Park, l’unico stadio inglese ad avere un pub ad ogni suo angolo, ma il vento del moderno non conosce tregua. Il loro soprannome ‘The Bees’ ha una genealogia totalmente diversa da quella del Barnet. Negli anni '90 dell’800 durante una delle loro prime partite, i ragazzi del liceo locale intonarono un canto di supporto: ‘Buck up Bs’ (su il morale ragazzi di Brenford!), che in Inglese suona come Bees. I giornalisti locali lo intesero proprio in questo senso e il nome rimase. I supporters sono tra i più gioviali della nazione, forgiati da anni di difficoltà e continue peripezie.
West Ham
Fu fondato nel 1895 da Arnold Hills direttore del cantiere navale Thames Ironworks come dopo lavoro per i suoi operai nel quartiere Newham, nato dalla fusione di Westham e Eastham. I loro soprannomi ‘Hammers’ (martelli) e ‘Irons’ (ferri) derivano proprio da questa origine carpentiera. Il West Ham ha una tradizione calcistica di grande rilievo avendo conquistato nella sua storia 3 FA cup, 1 Community Shield ed anche una Coppa delle Coppe nel 1965. Ha sempre avuto una particolare attenzione per il settore giovanile, guadagnandosi già negli anni ’60 l’appellativo di Accademy of Football. Di recente alcuni dei migliori calciatori inglesi sono cresciuti nel loro vivaio, come John Terry, Rio Ferdinand, Frank Lampard, Joe Cole e Jermain Defoe. il West Ham ha militato quasi sempre nella massima serie inglese non riuscendo però mai a trionfare. Il nome del club è tristemente legato ad una delle firm più violente della storia del calcio, la ICF (intercity firm), che prende il nome dai treni intercity che i tifosi utilizzavano per mischiarsi con la gente comune durante le trasferte. Negli anni ’80 divenirono famosi, oltre che per il loro amore per le risse, per lasciare sul luogo delle stesse dei bigliettini con su scritto ‘Congratulations, you have just met the ICF’ (Congratulazioni, avete appena incontrato la ICF), usanza poi copiata da molte altre firm. Il contenuto del bigliettino è anche il titolo del libro di Cass Penant, uno dei loro leader, che ha deciso di raccontare la sua esperienza da hooligan. Il film Hooligans (2005) si ispira alle loro gesta e alla rivalità mai sopita con il Millwall, l’altro club della working class londinese.

(la scritta davanti alla panchina ad Upton Park, sostituito nel 2016 dallo stadio Olimpico)
Crystal Palace
L’anno di fondazione del club è ufficialmente il 1905 ma la società alimenta la leggenda dell’origine nel 1861; ciò la renderebbe la squadra professionistica più antica della storia. In quell’anno infatti i lavoratori che costruirono l’omonimo edificio di vetro per l’esposizione universale fondarono un club amatoriale. Il soprannome ‘The Glaziers’ (i vetrai) deriva proprio dal suddetto palazzo. Il passaggio al professionismo avviene però nel già citato 1905 quando i proprietari dello stadio che allora ospitava la finale di FA Cup vollero prendere parte alla gestione della squadra. I risultati sono sempre stati mediocri, ma ultimamente il club è una presenza fissa in Premier League. I colori odierni rosso e blu furono scelti negli anni ’70 dal manager Malcolm Allison ispiratosi al Barcellona. Allison mise mano anche allo stemma nel quale inserì un'aquila, ispirandosi stavolta al Benfica. Selhurts Park è sicuramente la loro punta di diamante grazie all’atmosfera eccezionale creata dai meravigliosi supporters, gli unici che utilizzano ancora i tamburi per scandire i vari canti. La zona di south London da cui proviene è abitata da vari ceti sociali e numerose etnie rendendo la tifoseria molto variegata. È possibile però riconoscere due tipologie di tifosi, gli abitanti di Croydon appartenenti per lo più alla working class e i residenti del cosiddetto ‘Triangle’, un quartiere sopraelevato dove è possibile vedere la skyline della city, che è abitato dalla ricca borghesia cittadina e dai vecchi possidenti terrieri. Una volta raggiunto lo stadio però ogni differenza svanisce lasciando spazio al solo amore per la maglia rosso blu.

(Il Crystal Palace, distrutto poi da un incendio nel 1936)
Chelsea
L’unica squadra londinese ad aver conquistato una Champions League fu creata nel 1905 per volontà di due fratelli imprenditori, Joseph e Gus Mears. Essi acquistarono lo stadio Stamford Bridge, utilizzato sino ad allora per eventi di atletica, cercando di rivenderlo al Fulham. I Cottagers però non accettarono, così i due decisero di fondare la loro squadra, pescando il nome dai luoghi adiacenti allo stadio. Furono presi in considerazione Kensington, lo stesso Stamford Bridge e anche il rivoluzionario London FC ma alla fine la spuntò il quartiere di Chelsea. Quanto appena detto è emblematico delle tantissime microappartenenze londinesi: può risultare paradossale che nessuno abbia scelto il nome della città per la propria squadra, ma sarebbe stato come negare il proprio nucleo familiare ed ugualmente farsi portavoce di una realtà troppa varia, che non può essere riassunta sotto un’unica voce. The Blues sono stati chiamati per i loro primi 50 anni di vita ‘the Pensioners’ (i pensionati) per via del loro stemma che si rifaceva alla struttura simbolo di Chelsea, una pensione appunto, per ex soldati della British Army. Fu il manager Ted Drake, che porterà la squadra a vincere il suo primo titolo nazionale nel 1955, a scegliere il leone rampante. Il club ha affrontato nella sua storia centenaria vari alti e bassi, assestandosi stabilmente nelle top del calcio inglese e mondiale solo dopo l’arrivo di Abramovich nel 2003. Il Chelsea è uno dei cinque club ad aver vinto tutti e 3 i maggiori trofei continentali (Champions, Europa League e Coppa delle Coppe). Pur essendo espressione di un quartiere dell’alta borghesia di west London, la tifoseria del Chelsea ha dato vita ad una delle firm più violente d’Inghilterra, caratterizzata da una forte politicizzazione tra i suoi ranghi. Gli Headhunters si sono macchiati di atti di razzismo e hanno avuto negli anni vari legami con movimenti neonazisti. Condividono con la ICF l’odio per gli ‘Yankees’ (gli americani) che nel quartiere di Chelsea sono un’importante minoranza (circa il 6%), spesso accusati di 'rubare' il lavoro ai cittadini nativi del luogo.
Charlton
Anche il Charlton come i due club precedenti è stato fondato nel 1905, per volontà di alcuni giovani del quartiere omonimo di south east London. Il picco massimo di successo della società si colloca negli anni 30 e 40, nei quali hanno sfiorato la vittoria della Premier e sollevato l’FA Cup. Agli inizi del nuovo millennio sono stati una presenza fissa in Premier League, retrocedendo nel 2007 in Championship e trascorrendo gli ultimi anni tra quest’ultima e la League One. Il loro stadio ‘The Valley’ è uno dei più grandi della città con 27 mila posti. Il soprannome della squadra è da sempre ‘the Addicks’, sostantivo che deriva da ‘haddock’ (eglefino), un pesce di acqua salata che veniva regalato alla squadra da un pescivendolo locale dopo ogni vittoria. I supporters del Charlton sono soprattuto gli abitanti della zona sud est e del Kent, i quali hanno giocato un ruolo fondamentale per il ritorno della squadra al The Valley dopo che nel 1985 il club dovette abbandonarlo per problemi finanziari e l’impossibilità di ristrutturarlo. Questa loro partecipazione è stata premiata dalla società che dal 2006 ascolta con ancora più attenzione il pensiero della tifoseria attraverso un forum dedicato.
Dugenham & Redbridge
Il club deriva da 4 squadre della zona est di Londra fusesi nel periodo che va dal 1979 al 1992. Ha all’attivo un solo anno in terza divisione nazionale, militando per il resto della sua storia sempre nelle serie minori. Attualmente gioca nella National League, la quinta serie inglese, la prima dei non professionisti. Le partite casalinghe sono giocate al Victoria Road, piccolo stadio di 6000 posti situato a Dugenham.

(Victoria Road)
La prossima settimana segue la terza ed ultima parte sulle varie rivalità cittadine.